Il Premio storico Giuseppe Aragosa prevede una sezione dedicata alla Narrativa Storica, romanzi di ispirazione storica, intendendo come narrativa storica, non solo il racconto romanzato degli eventi della Storia, focalizzato sulla vita e l’attività di alcuni personaggi, seppur di fantasia, ma estendendo la natura fantastica alla struttura stessa della narrazione storica. In questo senso, sono considerati in senso storico, anche il Fantasy, il Racconto Mitologico, l’Horror Storico, ossia il Romanzo di Ambientazione Storica, purché la contestualizzazione sia accurata e la ricostruzione degli eventi storici, cui si fa riferimento, sia precisa e corretta.
Il nuovo consiglio di lettura dell’Associazione è Nicolas Eymerich, inquisitore, di Valerio Evangelisti.
Valerio Evangelisti, scrittore, saggista e storico bolognese, è uno degli scrittori italiani più famosi in Italia e all’Estero, nell’ambito della letteratura “di genere” fantastico. La letteratura di genere soffre del peccato originale di appartenere al genere, e quindi di essere un prodotto di massa, confezionato per piacere ad una determinata categoria di fruitori, spesso non in grado di accedere a letture più impegnate. Eppure l’opera di molti scrittori considerati di genere ha raggiunto livelli qualitativi tali da affrancarsi dalla propria condizione di inferiorità e riuscire ad affermarsi come classico della contenporaneità. Questo è il caso dei romanzi del ciclo dell’Inquisitore Eymerich.
Nicolas Eymerich è il nome di un inquisitore domenicano, realmente vissuto in Catalogna nel 1300; il personaggio che Valerio Evangelista ha ricreato, partendo da un dato di realtà, è un uomo inflessibile, crudele, spietato, sanguinario, di grandissima intelligenza, di capacità visionarie, di raffinatissima cultura, ma sempre al servizio di un comportamento assassino e di una Chiesa Mostruosa.
La realtà in cui agisce l’inquisitore è il MedioEvo con in suo Buio di Vita, l’arretratezza di mezzi e la paura della punizione Divina, con la malattia, la fatalità della sorte, il castigo oscuro e ineluttabile. Una realtà distopica, a tratti surreale, come surreali diventano le vicende dell’inquisitore e i misteri sui quali è chiamato a far luce.
In ogni caso, però, ed in ogni romanzo del Ciclo, che si compone di dieci libri, l’accuratezza della ricostruzione storica, la sapienza e la meticolosità del racconto, che indugia sui dettagli e su una miriade di realistici particolari, la grandissima competenza di Evangelisti viene fuori come la luce che fa da faro a quel periodo, per molti versi ancora sconosciuto, del Medio Evo.
L’ Associazione consiglia la lettura di Nicolas Eymerich, inquisitore, romanzo per il quale nel 1993 Evangelisti ha vinto il Premio Urania, e di tutti i romanzi del Ciclo di Eymerich.
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