Salvatore Marotta è limatolese, medico, per tradizione familiare, scrittore, per passione e vocazione adulta.
Una volta un amico poeta mi disse, se leggi 3000 libri di poesie, puoi scrivere poesie.
Salvatore Marotta è stato un coinvolto lettore fin dall’adolescenza, e questa sapienza della lettura, che non è una competenza da poco, ad un certo punto della sua vita, si è trasformata in esuberanza creativa, in volontà creatrice.
Costruire un mondo alternativo alla realtà, un mondo immaginato, che si plasma a misura dell’unica limitazione della forza immaginativa, costruire un personaggio, con il suo carattere, le sue debolezze, la coerenza comportamentale, nel dispiegarsi della sua propria sceneggiatura d’azione, era di questo che aveva bisogno il consumato lettore, aveva bisogno di sperimentare la creazione.
Il romanzo giallo è il territorio letterario in cui meglio lo scrittore neofita può sperimentare la propria creatività, le proprie capacità di architettare intrigo e azione.
Nasce così il personaggio, il commissario Malarazza, nasce un contesto e una scenografia, la città di Napoli, nasce la storia, con le sue storie, l’intrigo, il mistero, il caso.
Due romanzi, due vicende del commissario Malarazza:
Il Commissario Malarazza e l’amore spezzato, Il Commissario Malarazza e il Codice Segesta, nella tradizione del miglior giallo napoletano.
L’Associazione Giuseppe Aragosa Ars Historiae consiglia la lettura dei romanzi di Salvatore Marotta.
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